Il Rinnovamento aderisce alla petizione di ProVita
Il Rinnovamento nello Spirito Santo aderisce alla petizione sull’educazione affettiva e sessuale nelle scuole proposta da ProVita Onlus, Associazione Italiana Genitori (AGe), Associazioni Genitori delle Scuole Cattoliche (AGeSC), Movimento per la Vita e Giuristi per la Vita al Ministro dell’Istruzione, nonché al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio.
L’iniziativa è mossa dalla volontà che i nostri figli possano trovare nella scuola non ideologie destabilizzanti, come l’ideologia gender, ma progetti, corsi e strategie educative che permettano uno sviluppo sano della loro personalità, in armonia con la famiglia e con le istanze etiche, rispettosi di tutti ed in primis della natura umana.
Ci troviamo di fronte ad una vera e propria emergenza educativa, in particolare per quanto riguarda le tematiche dell’affettività e della sessualità. Vogliamo dichiararci contrari alla subdola introduzione della teoria del gender nelle scuole di ogni ordine e grado (fin dagli asili nido). Anche quando non si arriva a questo punto, in molti casi l’educazione sessuale è priva di riferimenti morali, discrimina la famiglia, e mira ad una sessualizzazione precoce dei ragazzi.
I progetti educativi in questo ambito vengono spesso presentati richiamando l’esigenza di “lottare contro la discriminazione”, ma in realtà il concetto generico di “non discriminazione” nasconde molto spesso la negazione della naturale differenza sessuale e la sua riduzione ad un fenomeno culturale che si presume obsoleto, la libertà di identificarsi in qualsiasi “genere” indipendentemente dal proprio sesso biologico, l’equiparazione di ogni forma di unione e di “famiglia”, la giustificazione e normalizzazione di ogni comportamento sessuale.
Per questi motivi la petizione chiede al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca di disapplicare la “Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere” e di impedire la diffusione di ogni progetto educativo che ad essa si ispiri.
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